CISL UDINESE E BASSA FRIULANA: IL NUOVO COORDINATORE TERRITORIALE E’ ROBERTO DE MARCHI
Passaggio di testimone per la Cisl dell’Udinese e Bassa Friulana, che stamani ha nominato il suo nuovo coordinatore. A prendere il testimone da Renata Della Ricca, da oggi a tempo pieno in segreteria regionale, è Roberto De Marchi, sindacalista di lungo corso proveniente dalla categoria dei bancari. Tatiana Lillo, invece, confermata coordinatrice donne.
Il cambio al vertice della Cisl territoriale è stato anche l’occasione per fare il punto sullo stato di salute della provincia friulana, partendo – e non poteva essere che così – dal lavoro. Un lavoro che complessivamente soffre, oltre che per l’emergenza energetica, sia per quanto riguarda l’occupazione, sebbene rispetto alle altre province il dato sia più positivo, sia per la frammentazione salariale, soprattutto dovuta al “trionfo delle cooperative farlocche che agiscono sul territorio”. “A preoccuparci però – incalza Della Ricca nella sua relazione – è anche la mancanza di giovani da avviare al mercato del lavoro: anche da noi registriamo, infatti, la fuoriuscita all’estero, dopo la formazione. E questo è sicuramente un problema che si aggreverà se non sapremo incentivare concretamente i nostri ragazzi a restare”. Resta, inoltre, alta l’attenzione sul sistema di welfare: non passa, infatti, inosservato il numero sempre più alto di chi fa richiesta del Reddito di Cittadinanza. Se a dicembre scorso le famiglie beneficiarie sono state 3mila 657, nel 2022 (ultimo dato disponibile) sono crescite a 4mila605. Preoccupa pertanto l’annunciata soppressione, che porterà a situazioni di difficoltà e disagio. “Per quanto ci riguarda – commenta ancora Della Ricca – le misure di sostegno al reddito restano fondamentali contro povertà ed esclusione sociale, così come intervenire con politiche di sostegno alle famiglie, partendo dl caro-bollette”. Altro tema al centro della riflessione odierna, quello della denatalità e della crisi demografica che sta toccando la nostra regione in modo sempre più evidente anche Udine. L’età media registrata nella provincia di Udine è, infatti, di 48,43 anni con un processo di invecchiamento sempre costante; i residenti con una età tra i 94 ed ultra centenari ammontano a quasi 5mila in regione, di cui circa 1500 nel nostro territorio, con 132 ultra centenari. “Due sono i dati che colpiscono e che devono farci riflettere: il primo è l’età sempre più anziana della popolazione (solo quasi 45.000 giovani in età 0/14 anni nei nostri 76 comuni) e questo è un dato che dal 2011 è sempre andato calando ed il mancato ricambio per quanto riguarda la fase lavorativa. La classe del 1964 è la più numerosa e negli anni successivi c’è una lenta discesa. La quota lavorativa in termini di età si è sempre più spostata in avanti e manca un ricambio generazionale. Questo non potrà non pesare in termini di necessità previdenziale ed assistenziale”. Ultimo, ma non ultimo punto, la sanità con un appello deciso della Cisl sul tema del reintrego del personale no vax: i vaccini e l’abnegazione di chi ha fronteggiato tale sventura, non meritano di essere azzerati da una lettura antiscientifica e prettamente di sapore politico che nulla ha a che fare con il sapere medico. Come Cisl poi vorremmo spostare anche il punto di osservazione su un problema ormai strutturale: il reintegro del personale sospeso (90 dipendenti) è sufficiente a coprire la carenza di personale nella nostra Azienda sanitaria ASUFC che è la più grande della regione?